Il dato è tratto: condanna a 8 mesi come da richiesta dei pm bresciani. Notizia Ansa delle 13.35
Ma c’é un ma, non sono sospesi dall’incarico ma “con sospensione della pena” il che vuol dire che possono continuare ad “amministrare giustizia” come se niente fosse.
Ed ecco le domande che nascono spontanee:
- Un pm condannato per aver “falsificato” un processo continua a fare il suo lavoro. Ha senso? E’ giusto?
- Gli imputati dei processi in corso gestiti dai due pregiudicati potranno opporre un (ragionevole…) reclamo?
- Perchè un politico rinviato a giudizio deve dimettersi e un magistrato no?
- Perché un politivo condannato deve dimettersi e un magistrato no?
- Perché per cittadini, militari, forze dell’ordine, politici esiste una questione morale e per i magistrati no?
Al processo Eni-Nigeria gli ex-imputati avevano chiesto la condanna degli imputati a 8 anni. Una condanna a 8 mesi, per aver nascosto delle prove a discolpa degli imputati, contro 8 anni potendo continuare a “lavorare”. Duole dirlo ma non c’è proporzione né giustizia.
Come sarebbe andata se non fosse stato smascherato l’imbroglio?
Riprendendo la domanda già posta sopra il tema è semplice, nessuno dovrebbe mai essere processato da un pm che ha nascosto delle prove in un processo precedente. questa gente non dovrebbe mai più nemmeno poter prendere in mano i codici! E invece li facciamo restare al loro posto?
Attendiamo la rassegna stampa e invochiamo le legnate di Pinelli!