Come non commentare le roboanti dichiarazioni di questi giorni? Nordio, Salvini, Meloni e via tutto il resto. Sul fondo continua esserci sempre lo stesso problema, i magistrati che vivono la propria appartenze a Magistratura Democratica come una militanza politica.
Dobbiamo capirli, hanno combatutto processi con Berlusconi per una vita, finalmente se lo sono levati dalle palle (per alcuni un vuoto incolmabile) e arriva una che rompe le uova nel paniere peggio di lui. Peggio perché non è ricattabile, non fa festini, non ha un passato imprenditoriale, non ha altri interessi, vuole cambiare le cose in un modo che non piace a chi non si limita a fare il proprio lavoro ma si erge a gridare al pericolo per l’indipendenza al passo del “si fa solo quel vogliamo noi.”
E’ doloroso trovarsi soli di fronte a qualcuno che non può essere massacrato di inchieste come fatto con altri, è doloroso vedere sfumare tanti anni di militanza, impegno, battaglie, credo, sentenze. Tanta fatica per niente.
Ci chiediamo anche noi se il CSM avrù le palle di attivarsi e chiedersi se un magistrato può scrivere quello che ha scritto Paternello. E’ possibile? Siete sicuri?
AgenPress – “Giorgia Meloni è pericolosa, bisogna porre rimedio”. È questo il contenuto della mail scambiata tra esponenti di Magistratura Democratica, la corrente di riferimento della sinistra e del Pd in particolare e l’Anm, l’associazione nazionale magistrati.
A scrivere la mail, alle 18.32, di sabato 19 ottobre, a una nutrita mailing list di giudici schierati, è il sostituto procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, una delle voci più autorevoli della corrente dem della magistratura. L’oggetto era il seguente: “Non convalida trattenimento migranti in Albania”.
“Indubbiamente l’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto”.
Nella mail, si legge, facendo riferimento alle inchieste effettuate dagli anni Novanta “la magistratura è molto più divisa e debole rispetto ad allora” ed è “è isolata nella società. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quanto meno dobbiamo provarci. Sull’isolamento sociale non abbiamo il controllo ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo. Non è accettabile chinare le spalle ora o che qualcuno si ritagli uno spazio politico ai danni dell’intera magistratura”. Come corollario, aggiunge, “anche l’accesso a un’informazione decente è ancora più difficile dell’era di Berlusconi. Quindi il pericolo per una magistratura e una giurisdizione davvero indipendente è altissimo”.
“Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente. Senza timidezze. Dobbiamo pretendere che il Csm apra un dibattito al proprio interno e deliberi una reazione chiara e netta. Che anche l’Anm mostri il proprio approccio unitario e fermo”.
“Dobbiamo essere uniti e parlare con chiarezza. Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente. Senza timidezze. Dobbiamo pretendere che il Csm apra un dibattito al proprio interno e deliberi una reazione chiara e netta. Che anche l’Anm mostri il proprio approccio unitario e fermo. Ho sentito un buon Santalucia, pacato ma piuttosto chiaro. Vorrei che si sentisse chiaramente che rappresenta tutta la magistratura. Non possiamo fare molto ma essere uniti, tenere la schiena dritta e parlare con chiarezza questo sì”.