Riportiamo il pezzo del collega Cimini sull’Unità di oggi che inizia, giustamente, la cagnara di lamentele sul mancato trasferimento dei pm pregiudicati. il CSM evidentemente non sente il bisogno di intervenire. E qui da noi si torna ad invocare le legnate di Pinelli.
Il Pm che manipolava i processi ora perquisisce la Regione
Sarà pure fondata la nuova inchiesta su appalti pilotati in Regione Lombardia che coinvolge la società di consulenze Ernst&Young ma il problema è che a coordinare l’indagine e le perquisizioni a cura della procura europea è il pm Sergio Spadaro appena condannato a Brescia a otto mesi di reclusione per rifiuto di atti d’ufficio nell’ambito del caso Eni-Nigeria. I successivi gradi di giudizio diranno se quella condanna è giusta,
ma intanto Spadaro resta al suo posto senza essere trasferito quantomeno nel frattempo in un altro ufficio magari nel settore civile.
Altri magistrati in tempi più o meno recenti erano stati trasferiti dal Csm, oggi assente e silente, per molto meno anche senza avere condanne carico. Basta ricordare, tanto per restare a Milano, il caso dell’allora procuratore aggiunto Alfredo Robledo. Fu spostato a fare il giudice al Tribunale di Torino a causa di un messaggio. Ma in quel caso c’era di mezzo Expo sul quale Robledo voleva approfondire le indagini e i suoi superiori assolutamente no. Su Expo avevano mangiato in tanti, compresi attraverso scambi di potere, anche alcuni magistrati. Insomma in questa storia come spesso accade figli e figliastri. Se ne dovrebbero accorgere Anm e Csm sempre pronti a denunciare tentativi di delegittimazione della magistratura. In realtà si delegittimano da soli.