05/05/2024 – Alberto Cisterna su Il Messaggero
C’é una maggioranza silenziosa nella magistratura, è quella che non crede nella rivolta, nelle astensioni, negli scioperi. E’ la maggioranza che ci fa credere che ci sia speranza, quella che fece fare flop allo sciopero del 2022, 48% di aderenti (48, non 88) con punte minime del 23% in Cassazione.
Il pezzo del collega ripercorre la storia recente in materia di riforme, separazione delle carriere, piemmismo, giudicismo e la tendenza ormai consolidata a voler fare i capi delle procure anziché sbattersi gli zebedei contro gli spigoli del lavoro da giudicante.
L’articolo merita una lettura nella sua versione integrale, riportiamo in breve il finale, per chi va di fretta: “Secondo una parte rilevante della magistrature si tratta di una riforma che porterà guasti in questo paese e che potrebbe consegnare, se approvata, a un manipolo dimagistrati collocati a ridosso, quando non intimamente coesi alle forze di polizia, i destini dei cittadini e senza neppure il freno del controllo derivante da un Csm composto oggi a maggioranza di giudici. Pm che promuovono Pm; pm che formano Pm; potrebbe essere una minaccia in una nazione che ha massimamente bisogno di disancorare la pubblica accusa dalle istanze e dagli obiettivi delle forze di polizia per restituirle la funzione di filtro obiettio e imparziale dell’azion e penale.”