Martedì a Brescia si è assitito a un raro fenomeno di telepatia. Leggiamo voracemente come sono andate le cose…
Prosegue la rianalisi giornalistica dell’udienza di martedì scorso in cui il pm Fabio De Pasquale è rinviato a giudizio per Omissione d’atti d’ufficio relativamente al processo in uci ENI era stata accusata da Vincenzo Armanna di aver versato una tangente da 1 miliardo di euro sul giacimento nigeriano Opl245.
Alessandro Da Rold, su La Verità, ci riporta con dovizia di dettagli “La sintonia tra il pm De Pasquale e il falso teste Eni” di cui riportiamo un estratto di seguito. Mentre qui nel nostro occhiello partiamo, come ci piace spesso fare, dalle fine: Non tutte le consulenze sono uguali!
1. Durante il processo Opl245 la consulenza di Benarida, richiesta da Paolo Storari dopo essersi fatto consegnare da Armanna il telefonino che non era mai stato sequestrato dalla Procura, che giunse a conclusioni che le chat fra Armanna, Cladio Descalzi e Fabio Granata c’erano diverse alterazioni “inspiegabili” forse dovute all’utilizzo di un software.Questa consulenza fu ritenuta (da De Pasquale) impossibile da depostare perché “non era un atto” ma una bozza informale fatta di “pezzettini interpolati con altre cose” oltre che un’accozzaglia di elementi “irrilevanti, che non erano favorevoli alla difesa”.
2. Perizia Graziani (aprile 2024) durante l’udienza, prima che giudice e avvocati fossero a conoscenza del deposito il telepate De Pasquale già sapeva cosa conteneva la perizia depositata dal fido Armanna che documenta che le chat fossero vere! (ndr: Venghino siore e siori benghino ad ammirare la vericità delle chat! venghino!)
Di seguito il pezzo del collega, anticipiamo per i frettolosi che la stessa perizia Graziani è stata depositata ieri (mercoledì 24) in altro processo diArmanna sul falso complotto Eni. Gli avvocati di parte civile si sono rifiutati di leggerle perché risultava già dalle premesse estranea all’oggetto dell’opposizione.