domenica, Dicembre 22

SWG su politica e magistratura. I nostri dubbi.

SWG lavora e raccoglie opinioni, sul tema tanto dibattuto al momento ci dice: “la sentenza di Catania solleva diffusi dubbi, ma molti non gradiscono l’attacco di Meloni”.

Abbiamo letto il report e onestamente ci viene il dubbio che i molti stiano più negli uffici di SWGm vediamo perché.
Il report si pare con una sintesi introduttiva, la parte centrale ci informa che “Negli ultimi 27 anni (da quando SWG rileva questo indicatore) l’atteggiamento dei cittadini nei confronti del terzo potere dello Stato ha avuto forti oscillazioni, ma dal 2018 in poi le espressioni di fiducia sono progressivamente cresciute fino
a raggiungere, in questo periodo, il punto massimo degli ultimi 10 anni. Gli elettori dei partiti che compongono la maggioranza di governo però sostengono che la magistratura sia politicizzata e che cerchi di influenzare in maniera scorretta la sfera di potere della politica, tesi che gran parte degli elettori delle opposizioni non condivide.
In merito al caso specifico della sentenza del Tribunale di Catania sui migranti, la quale ha sollevato non poche polemiche, oltre la metà degli intervistati considera quanto meno dubbio il verdetto della giudice Apostolico, ma allo stesso tempo molti ritengono inappropriata la reazione della Premier Meloni.”

Il nostro dubbio, il 47 è il risultato della media dei 34 e 72 pesata sulle percentuali delle elezioni? E soprattutto com’é possibile che il livello di fiducia oggi sia quasi il doppio del 1997?? Ricordiamoci che eravamo nella coda lunga di tangentopoli, la consacrazione della magistratura d’assalto (e delle misure cautelari d’assalto) i liberatori che ci avevano sollevato del peso di una classe politica (ma solo una parte) corrottrice e collusa.

Passiamo al tema del “contropotere” idea fantasiosa che possiamo giudicare scegliendo fra “TENTATIVO DI SCREDITARE LA MAGISTRATURA…” e “LA MAGISTRATURA E’ UN CONTROPOTERE…” Ecco il nostro dubbio, perché non c’é equilibrio fra le domande? Si poteva scegliere “LA MAGISTRATURA TENTA DI SCREDITARE LA POLITICA CON SENTENZE IDEOLOGICHE E COMPORTAMENTI INCOSTITUZIONALI”.
Comunque emerge una forte polarizzazione (incredibile!!) fra elettori pro e contro governo.

Si arriva poi al tema rovente della sentenza della giudice Apostolico, i dubbisono diffusi, mentre per noi è diffusa la certezza che questo tema è sintetizzato male. Ci sembra che i risultati dicano che gli italiani che hanno eletto questo governo siano CERTI che la sentenza miri a danneggiare il governo e che il Presidente del Consiglio ha ragione a criticarla. Sul’opportunità di non aprire uno scontro sembra che il tema non preoccupi nessuno né a destra né a sinistra, e sono solo gli elettori di opposizione a giudicare grave l’ingerenza del Presidente del Consiglio. Notare, su questo punto sono meno decisi degli elettori pro governo. Forse la situazione è ormai vergognosa anche per loro.

Arriviamo alla domanda sull’autonomia, e qui si svacca. Sì perché la domanda è fatta male e l’occhiello è pure peggio citando come riferimenti Israele, Polonia, Ungheria (ma mettiamo anche la Turchia?).
Risultato? Incredibilmente arriviamo a pari e patta. E’ anche andata bene.


L’autonomia è un grande valore, fare ciò che si vuole invece è disordine e anarchia. Ripetiamo, autonomia vuol dire indipendenza dagli altri poteri ma anche grandissimo equilibrio e neutralità. Militare, monitare, giudicare, invadere il campo del potere legislativo, emettere sentenze contra legem, inventare diritti fantasiosi (rif. spacciava perché senza lavoro come ragione per concedere attenuati o libertà, palpeggiamenti inferiori ai dieci secondi e fermiamoci che è meglio) non è autonomia è anarchia, è eversione ed è completamente inaccettabile. Per chiunque.

Qui finisce il sondaggio, lavoro graficamente ben presentato ma sostanzialmente inutile perché non dice nulla di nuovo. A noi ricorda che quando non c’é il coraggio di trattare con decisione un tema delicato è meglio lasciar perdere… a meno che questo non serva per mettere frecce nell’arco degli amici.